I centri per il rimpatrio in Italia sono diventati luoghi di sofferenza e disperazione. Le condizioni di vita sono disumane, con temperature che superano i 40 gradi, frigoriferi rotti, acqua bollente e tentati suicidi. La situazione è così grave che si teme il prossimo dramma sia solo questione di tempo. I detenuti sono costretti a vivere in condizioni igieniche precarie, senza accesso a cure mediche adeguate e con la possibilità di contrarre malattie. La situazione è stata denunciata da diverse organizzazioni umanitarie e da alcuni politici, che chiedono interventi urgenti per migliorare le condizioni di vita nei centri.