L’Unione Europea (UE) si trova di fronte a un duro dilemma: da una parte, deve ridurre le sue dipendenze dai combustibili fossili per raggiungere i suoi obiettivi ambientali; dall’altra, deve garantire la sicurezza di approvvigionamento di metalli necessari per la produzione di batterie e tecnologie rinnovabili. Il Consiglio europeo ha approvato una serie di misure per ridurre le importazioni di carbone russo, ma queste decisioni potrebbero avere ripercussioni sulla produzione di metalli come nichel, palladio e cobalto, la maggior parte dei quali viene estratto in Russia e in altri paesi non europei. La UE sta cercando di sviluppare alternative locali per questi metalli, ma il processo è lungo e costoso.